Antonio Ruggiero

 

(Consulente Informatico e Telematico)

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(Anonimo)

Ruggiero Antonio

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Rapporto di Ricerca sulla Firma Digitale

a cura di Antonio Ruggiero e Rosanna De Rosa

 

Progetto "Telelavoro e sviluppo locale" - Comune di Napoli - 1998-1999

"Il documento elettronico e la firma digitale nella Pubblica Amministrazione"

Capitolo 4 - L'impatto sulla Pubblica Amministrazione

4.2 Gli atti amministrativi e la firma elettronica

Fin qui dovrebbe risultare chiaro che il documento elettronico e la firma digitale tanto hanno senso in quanto la loro applicazione è propedeutica alla costruzione della rete, sia essa la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione, la rete locale (regionale) o l'intranet/extranet. E' evidente infatti che senza l'infrastruttura di trasporto e di comunicazione, nessun documento elettronico può agevolmente viaggiare da un punto ad un altro. Il suo trasporto fisico su supporto informatico vanificherebbe parte dei benefici insiti nella validazione del documento informatico come documento giuridicamente rilevante e la mancanza di pezzi di rete potrebbe rendere complicata la verifica elettronica dell'identità dell'estensore del documento.

Dal punto di vista architetturale l'intero procedimento di produzione/validazione del documento elettronico - che si svolge via rete - non è complicato ma prevede degli steps ineliminabili che sono poi la garanzia che tutto si svolge in perfetta sintonia con il DPR 513/97. Esso è scomponibile in due parti: quella che compete al cittadino/impiegato - nella terminologia informatica è il CLIENT - e quella, invece, che compete alla amministrazione, o SERVER. Per semplicità, invece, chiameremo "identità digitale" l'intero processo di registrazione e di rilascio delle chiavi pubbliche, ovvero la procedure di identificazione del possessore di una coppia di chiavi asimmetriche come già visto in precedenza.

La rete è dunque quell'infrastruttura che rende possibile la trasmissione dei documenti elettronici ma è anche quello strumento in grado di modificare sostanzialmente i processi di produzione e gestione delle pratiche riducendo, spesso, anche di molto i passaggi amministrativi di ciascun atto.

Un documento tradizionale passa, infatti, attraverso più fasi di lavorazione di un documento elettronico: produzione del documento cartaceo, protocollazione, consegna al funzionario addetto, presa visione del documento, produzione della risposta, ed, infine, archiviazione del documento.

Quello elettronico, invece, salta sostanzialmente tutte le fasi intermedie con il vantaggio che essendo in formato elettronico non crea ingombro, non è deperibile, è immediatamente archiviabile e reperibile in qualunque momento e può, a sua volta, essere ritrasmesso ad altre amministrazioni di competenza.

Un sistema di comunicazione basato su Internet, su applicazioni sicure di posta elettronica e di navigazione in ambiente HTML e Java e su rete Intranet già da ora - in assenza, cioè, della Rete Unitaria della PA - è suscettibile di prestarsi ad applicazioni concrete di firma digitale (es. il mandato di pagamento elettronico). Anche nell'ambito del telelavoro stesso, e dunque a supporto di un processo di lavoro interno alla amministrazione, essa può svolgere un ruolo assolutamente determinante. Basta pensare alla possibilità di rilasciare documenti autentici o di sottoscrivere delibere apponendovi la propria firma digitale in piena autonomia dal luogo di lavoro ed in perfetta legittimità e legalità, per comprendere qual'è la portata di questa innovazione.

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